Consiste nell’affiancare alla medicina definita ufficiale un percorso terapeutico parallelo la cui finalità è quella di contribuire a migliorare la qualità di vita dei pazienti. Si tratta di integrare ai trattamenti più tradizionali metodiche e tecniche quali l’agopuntura, l’omeopatia e la fitoterapia che già da molti anni sono riconosciute medicine complementari in grado di incidere positivamente su molti sintomi patologici.
Se vogliamo dare una definizione più completa dobbiamo dire che la Medicina Complementare sta ad indicare la ricerca, lo studio e l’utilizzo di tecniche, metodologie e approcci terapeutici che non solo possano ridurre i sintomi delle malattie, ma possano anche favorire la relazione mente-corpo e migliorare l’impatto psico-fisico che i pazienti possono manifestare nei riguardi della stessa malattia. Questa definizione più ampia prevede maggiori spazi di intervento e include anche l’alimentazione e pratiche e tecniche di meditazione e di ginnastica energetica.
La Medicina Complementare si sta diffondendo sempre di più nelle strutture sanitare e negli ospedali
La guarigione è un evento sicuramente legato ad un’ottimale utilizzazione delle terapie convenzionali, ma sta aumentando sempre più la consapevolezza che la guarigione è un processo al quale partecipano oltre che il corpo anche la psiche, la mente e lo spirito.
Cos’è la salute, infatti, se non il risultato di un perfetto equilibrio armonico di questi sistemi e livelli?. Quando il meccanismo si rompe, bisogna occuparsi prima di tutto dell’organo o del sistema che sembra in difficoltà, ma occorre anche cercare di ristabilire e mantenere l’equilibrio d’insieme. Tutta la saggezza delle medicine antiche – che si tratti di ayurveda, cinese o tibetana – risiedeva nella visione dell’uomo quale sistema complesso e connesso in tutte le sue componenti, e curare la malattia voleva dire curare il disequilibrio profondo adottando strategie di intervento sul sistema.
La medicina moderna ha conseguito successi notevoli con l’occhio rivolto al futuro, adottando terapie e tecniche sempre più innovative e all’avanguardia, ma ha così focalizzato una lente d’ingrandimento sulla malattia, perdendo la visione d’insieme. Oggi, si sta comprendendo che è necessario buttare un occhio anche al passato, recuperando terapie antiche come l’agopuntura ad esempio, proprio per non perdere di vista il malato nella sua visione d’insieme, di sistema olistico.
Nel modo moderno di fare medicina si sta cogliendo questa necessità e, pertanto, in molti Ospedali e strutture sanitarie si stanno attivando dei percorsi paralleli di supporto terapeutico con l’agopuntura e con il ricorso alla terapia naturale fatta di piante e di gemme e, sempre di più, si sta riconsiderando l’importanza del fattore nutrizionale e dando spazio anche a pratiche di meditazione come ad esempio la mindfulness.
Requisiti del Medico che si occupa di Medicina Complementare MC
- Il Medico esperto in MC deve avere conoscenze e competenze di tecniche e di terapie integrate ( Agopuntura, Auricoloterapia, Fitogemmoterapia, Floriterapia, Riflessoterapie ecc…), di Alimentazione e Nutraceutica, di Probiotici e funzionalità intestinale; di detossificazione e depurazione; deve conoscere bene la fisiopatologia del paziente e indagare l’eziopatogenesi delle malattie, così come conoscere le corrispondenti modalità di trattamento.
- Inoltre, deve saper armonizzare il percorso di Medicina Complementare con tutto l’iter clinico-strumentale e terapeutico che già hanno avviato i pazienti, potenziando, se possibile, l’azione terapeutica dei trattamenti già in essere e minimizzandone le reazioni avverse.
- Deve, quindi, sapersi relazionare con i colleghi che hanno in cura il paziente e e con gli altri operatori impegnati nell’iter terapeutico.
Inoltre, deve anche saper ascoltare e capire i reali bisogni del paziente stabilendo con lui un legame emotivo, cercando di promuovere sempre una crescita personale e familiare.